L'efficacia della legge penale nel tempo (estratto del Manuale di Diritto Penale a firma di F. Caringella, F. Della Valle, M. De Palma, Dike Giuridica Editrice, in uscita a settembre 2008).

Sommario: 1. Le fonti nazionali, internazionali e comunitarie che regolano la successione delle leggi penali nel tempo. 1.1. In particolare: le regole scolpite dall’art. 2 c.p. e i rapporti con l’art. 25, comma 2 Cost. 2. Il fenomeno della c.d. “retroattività occulta” alla luce della giurisprudenza comunitaria. 3. La successione “effettiva” di leggi penali (propria e impropria) e le ipotesi di successione “apparente”: espansione normativa e innesto normativo. 4. I criteri discretivi tra abolitio criminis e abrogatio sine abolitione e i risvolti pratici della distinzione. 4.1. Il criterio del fatto concreto o della doppia punibilità in concreto. 4.2. Il criterio della continuità del tipo di illecito. 4.3. Il criterio del rapporto strutturale tra norme e la variante della distinzione tra specialità per specificazione e specialità per aggiunta. 4.4. Il criterio delle sottofattispecie. 5. L’applicazione giurisprudenziale dei criteri dottrinali: prevale la teoria del rapporto strutturale tra norme con l’eventuale correttivo della valutazione del fatto concreto. 5.1. False comunicazioni sociali (artt. 2621 e 2622 c.c.) e bancarotta fraudolenta cd. impropria (art. 223 del r.d. 16 marzo 1942, n. 267). 5.2. Falso in prospetto: i rapporti tra l’art. 2623 c.c. e l’art. 174 del TUF. 5.3. L’evoluzione normativa dei reati tributari. 5.3.1. Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: i rapporti tra l’art. 4 lett. d) della l. 7 agosto 1982, n. 516 e l’art. 2, comma 1 del d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74. 5.3.2. Il reato di omessa dichiarazione: i rapporti tra l’art. 1, comma 1, della legge 7 agosto 1982, n. 516, e l’art. 5 del d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74. 5.4. L’abuso di informazioni privilegiate: i rapporti tra l’art. 184 del TUF, modificato dalla legge del 18 aprile 2005, n. 62, e l’art. 180 del TUF. 5.5. La successione di leggi penali in materia di usura: i rapporti tra l’abrogato art. 644-bis c.p. e la riformulazione dell’art. 644 c.p. 5.6. Il nuovo reato di omesso allontanamento dal territorio su ordine del questore ex art. 14, comma 5-ter del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286. 5.7. Il reato di esercizio non autorizzato nell’attività di intermediazione di manodopera: i rapporti tra gli abrogati art. 27 della l. 29 aprile 1949, n. 264 e art. 1 della l. 23 ottobre 1960, n. 1369 e l’art. 18 del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276. 6. Il fenomeno della cd. espansione normativa: il caso del reato di oltraggio a pubblico ufficiale di cui all’abrogato art. 341 c.p. 7. Il fenomeno del cd. innesto normativo: i rapporti tra il reato di infedeltà patrimoniale ex art. 2634 c.c. e il reato di appropriazione indebita ex art. 646 c.p. 8. Il concetto di legge più favorevole al reo. 9. La successione mediata di leggi penali: le modifiche concernenti le norme extrapenali richiamate da norme penali in bianco o da elementi normativi. 9.1. La teoria della specificazione. 9.2. La teoria dell’incorporazione. 9.3. La teoria del restringimento operativo. 9.4. La teoria che dà rilevanza all’incidenza sul disvalore del fatto. 10. Considerazioni sull’operatività delle teorie esposte. 11. L’applicazione giurisprudenziale delle teorie fin qui esaminate: difetto di univocità di soluzioni e metodo casistico. 11.1. Gli effetti della depenalizzazione dei reati-fine sul reato di associazione a delinquere. 11.2. L’abolizione del servizio militare obbligatorio a seguito della l. 14 novembre 2000, n. 331. 11.3. L’adesione all’U.E. di nuovi Paesi: i riflessi sul reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ex art. 12 del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, e sul reato di omesso allontanamento dal territorio su ordine del questore ex art. 14, comma 5-ter del medesimo decreto legislativo. 11.4. La modifica della nozione di piccolo imprenditore di cui all’art. 1, comma 1 del r.d. 16 marzo 1942, n. 267 e i riflessi sui reati fallimentari. 12. Il nuovo comma 3 dell’art. 2 c.p. a seguito della modifica apportata dalla l. 24 febbraio 2006, n. 85. 13. La disciplina delle leggi eccezionali e temporanee. 14. I decreti-legge non convertiti o convertiti con emendamenti. 15. Gli effetti delle pronunce della Corte Costituzionale sul fenomeno della successione delle leggi penali nel tempo. 16. L’individuazione del tempus commissi delicti. 17. Misure di sicurezza e misure di prevenzione. 18. La successione delle leggi processuali: il principio del tempus regit actum. 18.1. Le condizioni di procedibilità. 18.2. La prescrizione. In particolare la declaratoria di illegittimità costituzionale dall’art. 10, comma 3 della l. 5 dicembre 2005, n. 251. 18.3. Le misure cautelari personali. 18.4. La successione di leggi incidenti sulla competenza per materia del giudice penale: la modifica dell’art. 186 del codice della strada.

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