Sulla nozione di fatto ingiusto ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità della provocazione nel reato di ingiurie. Corte di Cassazione, Sezione Quinta Penale, Sentenza del 26 maggio 2009 n. 21709.
Il fatto ingiusto, ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità della provocazione, di cui all'art. 599, co. 2, c.p., può essere costituito anche dall'esercizio di un diritto che si svolga con modalità le quali, alla stregua del costume sociale e delle regole della civile convivenza, siano vessatorie, sconvenienti e rappresentino espressione di iattanza, dispetto, rivalsa.
(La Corte, nel caso di specie, ha ritenuto che integrasse il fatto ingiusto la condotta di un soggetto che per porre rimedio ad un preteso abuso edilizio, facendosi giustizia da sé, intraprendeva autonomamente un'attività demolitoria).
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