Arricchimento senza causa: “nemo locupletari potest cum aliena jactura” Consiglio di Stato, Sez. V – sentenza 17 febbraio 2009 n. 864.

L’azione di arricchimento senza causa, ai sensi dell’art. 2041 c.c., ha carattere “sussidiario” e, quindi non è proponibile quando il danneggiato può esercitare azioni tipiche per farsi indennizzare dal pregiudizio subito; la valutazione dell’esistenza di altre azioni va effettuata in astratto, ossia nel senso che occorre verificare l’insussistenza di altri rimedi tipici, messi a disposizione dell’ordinamento, idonei a rimuovere il pregiudizio di cui trattasi. Oltretutto, la sola domanda dell’azione di arricchimento senza causa è da ritenersi in ogni caso infondata in relazione all’omessa dimostrazione di un impoverimento subito per effetto dell’arricchimento di altro soggetto: impoverimento che è altra cosa rispetto al mancato incremento patrimoniale. 

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