In house o no? - Consiglio di Stato, Sez. V - sentenza 3 febbraio 2009 n. 591.
Ai fini della legittimità dell’affidamento diretto e senza gara di un servizio pubblico ad una società (c.d. "in house providing"), il presupposto della proprietà pubblica della totalità del capitale sociale, oltre a dover sussistere nel momento genetico del rapporto, deve anche sussistere per tutta la durata del rapporto e deve quindi essere garantito da appositi e stabili strumenti giuridici, quali il divieto di cedibilità delle azioni posto ad opera dello statuto. E’ pertanto illegittimo l’affidamento diretto di un servizio pubblico ad una società, nel caso in cui lo statuto di quest’ultima non garantisca in via certa e permanente l’incedibilità a privati delle azioni (nella specie lo statuto prevedeva invece che "la circolazione delle azioni è regolata dagli artt. 2355 e ss. codice civile").
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