Attività medica tra consenso informato e autolegittimazione. Cassazione - Sezioni unite penali - sentenza 18 dicembre 2008 - 21 gennaio 2009, n. 2437.
Qualora il medico sottoponga il paziente ad un trattamento chirurgico diverso da quello in relazione al quale era stato prestato il consenso informato, e tale intervento, eseguito nel rispetto dei protocolli e delle leges artis, si sia concluso con esito fausto, perché dall’intervento è derivato un apprezzabile miglioramento delle condizioni di salute, in riferimento, anche alle eventuali alternative ipotizzabili, e senza che vi fossero indicazioni contrarie da parte del paziente stesso, tale condotta è priva di rilevanza penale, sia sotto il profilo della fattispecie ex art. 582 c.p., che sotto quello del reato di violenza privata, ex art. 610 c.p.
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