L'entrata della Romania nella UE non abolisce i reati di ingiustificata permanenza nel territorio italiano antecedenti all'adesione. Cassazione penale, Sezioni unite, sentenza 16 gennaio 2008, n. 2451.

Le norme che hanno modificato lo status dei rumeni, facendoli diventare cittadini dell'Unione Europea, non possono considerarsi integratrici della norma penale, né possono operare retroattivamente. Deve, pertanto, escludersi che l'adesione della Romania all'Unione Europea abbia determinato l'abolizione del reato previsto dall'art. 14, comma 5 ter, d.lgs. n. 286/98, commesso dai cittadini rumeni prima del 1^ gennaio 2007, giorno di entrata in vigore del trattato di adesione. (La S.C., sulla base di una ricognizione degli orientamenti giurisprudenziali in tema di successione di leggi nel tempo, ha escluso, con riferimento al reato ex art. 14, comma 5-ter D.Lgs. n. 286 del 1998, l’applicabilità delle disposizioni di cui all’art. 2, commi 2 e 4 c.p.).

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