Omicidio colposo. Risponde penalmente il medico che prescrive ai suoi pazienti farmaci in dosi maggiori di quelle previste dalle indicazioni del “bugiardino”, cagionandone la morte. Cassazione penale, Sez. IV, sentenza 10 gennaio 2008, n. 840.
È responsabile di omicidio colposo il medico che ha colposamente cagionato la morte della paziente, in cura presso di lui per una sindrome depressiva dalla quale è affetta da anni, per non aver seguito un corretto dosaggio dei farmaci somministrati alla paziente, provocando così un accumulo dei principi attivi contenuti nei medesimi farmaci, da cui derivano gravi alterazioni patologiche che ne cagionano il decesso (nel caso di specie la Cassazione precisa trattasi di condotta commissiva e non omissiva).
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