Anche le molestie tramite Facebook integrano il delitto di stalking. Corte di Cassazione penale, sez. VI - sentenza 16 luglio 2010 n. 32404.
Le condotte persecutorie e ossessionanti, sempre più pressanti, caratterizzate dall’invio, anche tramite facebook, di filmati ritraenti rapporti sessuali avuti con la persona offesa, nonché l’invio presso l’ufficio della stessa di buste contenenti compact disc con immagini intime che la riguardano, sono idonei ad integrare il delitto di cui all’art. 612 bis c.p. Tali comportamenti, minacciosi e molesti, concretizzano il reato di “atti persecutori” creando uno stato d’animo di profondo disagio e paura nella vittima in conseguenza delle vessazioni patite.
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