DIA: atto terzo (con breve riflessione in prospettiva de lege ferenda) – Consiglio di Stato, sez. VI, sent. 15 aprile 2010, n. 2139.

L’azione a tutela del terzo che si ritenga leso dall’attività svolta sulla base della d.i.a. non è azione di annullamento, ma azione di accertamento dell’inesistenza dei presupposti della d.i.a. Tale azione (che sebbene non espressamente prevista trova il suo fondamento nel principio dell’effettività della tutela giurisdizionale sancito dall’art. 24 cost.) va proposta nei confronti del soggetto pubblico che ha il compito di vigilare sulla d.i.a. (verso il quale si produrranno poi gli effetti conformativi derivanti dall’eventuale sentenza di accoglimento), in contraddittorio con il denunciante, che assume la veste di soggetto controinteressato (perché l’eventuale accoglimento della domanda di accertamento andrebbe ad incidere negativamente sulla sua sfera giuridica).

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