I compagni di merende, la critica & la diffamazione. Corte di Cassazione Penale, sez. I, 29 ottobre 2009 n°41551.
L’utilizzo di espressioni "pesanti" nei confronti dei propri accusatori (quali "compagni di merenda", "brigata" ecc.) non appare idoneo al superamento del limite della "continenza" (costituente, unitamente ai principi della pertinenza e della verità, le condizioni per l'esercizio legittimo dei diritti di critica e di cronaca) poiché il diritto di critica presenta una sua necessaria elasticità e non è necessariamente escluso dall'uso di un epiteto infamante, dovendo la valutazione del giudice di merito soppesare se il ricorso ad aggettivi o frasi particolarmente aspri sia o meno funzionale alla eventuale assoluta gravità oggettiva della situazione rappresentata.
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